ORDINE EQUESTRE
DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME
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   Sei in >Le Diocesi della Sezione Abruzzo e Molise - Pescara Penne
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La Diocesi di Pescara - Penne
Il territorio dell'arcidiocesi corrisponde alla cosiddetta area vestina, dal nome dell'antica popolazione che vi abitava in epoca preromana: comprende 125 parrocchie che coprono 41 comuni abruzzesi, 31 in provincia di Pescara e 10 in provincia di Teramo, e la frazione Pretaro di Francavilla (Chieti).
Cattedrale di San Cetteo - Pescara


La cattedrale di Pescara, intitolata a San Cetteo e a tutti i Santi Pontefici, è il Tempio Nazionale della Conciliazione, che fu costruito a partire dal 1933 per celebrare la stipula dei Patti lateranensi; a Penne ha sede la concattedrale intitolata a San Massimo, le cui reliquie vi vennero traslate nell'anno 868.
Le parrocchie sono raggruppate in 12 vicariati foranei: Castiglione Messer Raimondo, Cepagatti, Cermignano, Montesilvano, Penne, Pescara Centrale, Pescara Colli, Pescara Nord, Pescara Porta Nuova, Pescara Sud, Spoltore e Torre de' Passeri.
Si hanno notizie di Penne come sede episcopale almeno a partire dal V secolo, ma i primi documenti certi risalgono solo all'epoca carolingia. Priva invece di riscontro storico, ma attestata da una secolare tradizione, è la fondazione della diocesi di Penne da parte del discepolo di Gesù Patras.
Il 15 marzo 1252 venne unita aeque principaliter alla diocesi di Atri e assunse il nome di diocesi di Penne-Atri.
Il 1° giugno 1526 papa Clemente VII con la bolla Super Universas la rese suffraganea della sede di Chieti; nel 1539, su richiesta della duchessa di Penne madama Margherita d'Austria, papa Paolo III la rese nuovamente immediatamente soggetta alla Santa Sede.
Dopo la fondazione della città di Pescara, il 1° luglio 1949 acquistò parte del territorio della diocesi di Chieti e cedette Atri alla diocesi di Teramo; conseguentemente assunse il nome di diocesi di Penne e Pescara, restando immediatamente soggetta alla Santa Sede.

È stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana il 2 marzo 1982, quando ha assunto l'attuale nome.

Martirologio Romano: In Abruzzo, san Cetéo o Pellegrino, vescovo di Amiterno, che, al tempo dell’invasione longobarda della regione, falsamente accusato di aver tradito la città, fu condannato a morte e annegato nel fiume.

Le notizie intorno a Ceteo sono tratte unicamente da una passio molto favolosa, nella quale sono contenute, però, alcune tradizioni locali riferentisi al tempo delle invasioni longobarde in Italia, probabilmente attendibili.
Secondo la nostra fonte, Ceteo era vescovo di Amiterno (od. S. Vittorino, in Abruzzo) al tempo di s. Gregorio Magno. Durante il suo episcopato due capi longobardi, Alai e Umbolo, occuparono la città ed egli, per non assistere alle loro depredazioni, si rifugiò a Roma. Per sedare il malcontento dei cittadini, una missione longobarda si recò da s. Gregorio Magno e, dopo aver solennemente promesso che i cittadini sottomessi sarebbero stati trattati con più umanità, ottenne che Ceteo ritornasse ad Amiterno. Ma, sorto un dissenso tra i due capi iongobardi che tenevano la città, Alai si alleò con il conte Veriliano di Orte, il quale occupò di notte Amiterno. Quando fu scoperto il tradimento, il popolo furente voleva uccidere Alai, ma Ceteo interpose la sua opera, cercando di farlo condannare soltanto al carcere. Ma Umbolo sospettò che anche il vescovo fosse connivente con il traditore e ordinò che questi fosse ucciso insieme con il suo complice. La sentenza di Alai fu subito eseguita, mentre l'esecuzione di Ceteo fu sospesa per il netto rifiuto del boia. Umbolo, allora, comandò che fosse gettato nel fiume Aterno (od. Pescara) con una grossa mola al collo. Il suo corpo fu trasportato dalla corrente fino al mare e gettato sul lido; secondo un ms., sarebbe arrivato fino a Zara, sulla sponda orientale del mare Adriatico, ma con molta maggiore verisimiglianza arrivò a Pescara, alla foce del fiume omonimo. Quando Ceteo fu rinvenuto da un pescatore, fu avvertito il vescovo del luogo il quale, non sapendo chi fosse, lo chiamò "Peregrino" e gli dette sepoltura sul posto. Più tardi, in seguito a un miracolo avvenuto sulla sua tomba, il vescovo lo fece trasferire e seppellire, con maggior onore, a nove miglia dalla città.
Ceteo è commemorato nel Martirologio Romano il 13 giugno.

 

ARCIVESCOVO: S.E. Mons. TOMMASO VALENTINETTI

Superficie in Kmq*:

1.600

Abitanti**:

280.207

Parrocchie**:

124

Numero dei sacerdoti secolari*:

136

Numero dei sacerdoti regolari*:

54

Numero dei diaconi permanenti*:

16


Indirizzo della Curia:
Piazza dello Spirito Santo, 5
65121 Pescara (PE)
Recapiti:
Tel. 085 4222571
Fax. 085 4213149
E-mail: curia@diocesipescara.it
Sito diocesano
Dati relativi alla diocesi:

(*)i dati diocesani tratti dall'Annuario Pontificio, edizione 2009
(**) Totale dei dati diocesani desunti dall'archivio dell'Istituto Centrale per il sostentamento del clero, aggiornamento mensile

 

 
“.. lo zelo alla rinuncia in mezzo a questa società di abbondanza, il generoso impegno per i più deboli ed i non-protetti,la lotta coraggiosa per la giustizia e la pace, sono le caratteristiche dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro.."
LUOGOTENENZA PER L'ITALIA CENTRALE SEZIONE ABRUZZO E MOLISE VIA VERNIA, 1 - 66100 CHIETI